Tour di Rateau d'Aussois

Il cervo era praticamente scomparso dalle foreste della Savoia a causa della caccia e dello sfruttamento forestale. Reintrodotto fra il 1958 e il 1973, si è adattato bene all´ambiente di montagna e conta oggi una bella popolazione. In autunno, l´estro dà luogo a spettacolari combattimenti fra i maschi, ma è soprattuto il suo verso rauco e poderoso a risuonare nella valle. Approfittando della tranquillità di questi luoghi, gli animali bramiscono praticamente tutto il giorno.

"Una volta occupate tutte le zone pianeggianti, più adatte alla costruzione degli chalet, l´uomo ha dovuto costruire sui versanti, nei settori esposti alle valanghe. Ecco perché alcuni chalet presentano un´architettura specifica resistente alle valanghe: sono seminterrati, orientati nel senso della pendenza e schermati da un sperone protettivo (chiamato ""tourne"")."

Orgère: luogo in cui si coltivava l´orzo. Nei secoli passati, per poter disporre di pascoli, praterie da fieno, terre di coltura su zone piane o poco accidentate, l´uomo ha dovuto disboscare, anche ad alta quota. Il versante destro del vallone è stato il più sfruttato, per il suo pendio più morbido. Le rocce che cadevano negli appezzamenti venivano raccolte regolarmente e riunite in montagnole visibili ancora oggi. Durante la bella stagione, il vallone si animava di una quindicina di famiglie con le loro piccole greggi.

La vanessa dell´ortica è la prima farfalla a visitare i fiori appena sbucati dalla neve. I suoi bruchi, che si distinguono per la striscia gialla lungo il corpo, si ammassano in gruppo sulle foglie di ortica, loro unico nutrimento. Questa farfalla ha ali di colore arancio vivace, con macchie ebano e forme semicircolari blu orlate di nero.

Se avete la possibilità, vi consigliamo di fare questa escursione in autunno. I larici mettono in mostra i loro bei toni dorati. I frutti dell´epilobio si schiudono per esibire una moltitudine di semi sormontati da un piumino di seta bianco come la neve. Più in alto, nel versante ubac, le lande a mirtilli si colorano di un bel rosso intenso. Con l´arrivo delle gelate, gli alpeggi si vestono di tonalità calde che creano un bel contrasto con il bianco della prima neve sulle vette.

Simile a un piccolo sole, questo fiore giallo ricorda vagamente una margherita. È abbastanza comune nelle lande e nei prati subalpini. L´arnica è nota in particolare per le sue proprietà medicinali; utilizzata in unguento, è molto efficace per riassorbire gli ematomi. Ma fate attenzione a non ingerirla! Questo grazioso fiorellino contiene un veleno pericoloso e persino mortale.

Lo stambecco delle Alpi è la specie emblematica del Parco nazionale della Vanoise ed è stato persino all´origine della sua fondazione. Praticamente scomparso dalle Alpi, lo stambecco sopravviveva in Francia solo in qualche piccolo nucleo di popolazione nella provincia della Moriana, di cui uno sul contrafforte dell´Aiguille Doran. Con la creazione del Parco nazionale e grazie a un lungo lavoro di protezione e reintroduzione, la specie è riuscita a ricolonizzare numerosi massicci delle Alpi francesi.

Punto più alto del circuito, Col de la Masse offre un panorama a 360°: a sud, Les Écrins, Meige e Pelvoux; a nord Pointe de l´Échelle; a nord-est i ghiacciai della Vanoise e Dent Parrachée; a est, in lontananza, Albaron!

Questa pianta di alta quota è facile da riconoscere per il suo colore violetto e per la forma a cuscinetto. Questa forma caratteristica propria a diverse specie di alta montagna è molto efficace per contrastare il freddo e il vento. La struttura a cuscinetto, di cui il più vecchio può avere oltre 50 anni, crea un micro-ecosistema che sarà anche usato da altre specie vegetali, contribuendo così alla colonizzazione vegetale.

La lepre variabile o lepre bianca ha un pelame bruno-rossiccio in estate e bianco durante l´inverno, ad eccezione della punta delle orecchie. Più piccola e paffuta della lepre comune, la lepre variabile ha orecchie corte e pelo fitto per limitare la dispersione di calore. Le zampe posteriori sono più larghe, perché fungono da racchette per avanzare nella neve.

"Fra il corteo floreale di piante nane che rivestono i picchi ventosi, predomina il ""re delle Alpi"". E da qui il suo blu vivo distintivo ha preso la denominazione di ""blu reale"". I suoi graziosi fiori blu crescono fino a 3750 m di altitudine, sempre raggruppati in cuscinetti, rannicchiati negli interstizi rocciosi delle creste nude, spesso insieme a genepì e androsace. Questo piccolo miosotide può vivere per decine di anni. Il miosotide nano è stato chiamato così dal botanico Schrader per il suo aspetto vellutato e setoso: in greco ""erion"" significa ""lana"" e ""thrix"" significa ""capelli""."

"Questo alpeggio è frequentato da greggi di pecore e capre. Le capre da latte riscendono la sera per essere munte. Il loro latte servirà alla fabbricazione locale del formaggio. Gli agnelli e le pecore sono invece destinati alla filiera della carne. Gli agnelli nascono a marzo e rimangono nell´alpeggio durante l´estate per crescere. Solo le pecore riproduttrici saranno tenute negli ovili durante l´inverno. Il gregge del ""Mauvais berger"" è formato dai capi di diversi proprietari. La messa in comune permette di dividere i costi di custodia del gregge."

Il lupo presente nella valle è il lupo appenninico, che proviene dall´Italia. Si riconosce per la mascherina facciale bianca e le strisce nere sulle zampe. Il lupo vive in piccole mute di 2-5 animali, è un carnivoro e si nutre principalmente di ungulati, come cervi e camosci. In un branco, solo la coppia dominante si riproduce. I lupacchiotti nascono in una tana alla fine della primavera. Anche se l´habitat privilegiato del lupo rimane la foresta, durante l´estate questo animale si avventura negli alpeggi per ricercare prede facili, come le greggi di pecore.

Dopo un breve tratto in salita, Col du Barbier svela tutta la bassa della Moriana, con una vista che abbraccia le Aiguilles d´Arves e tutte le vette della riva sinistra dell´Arc: Sarrazins, Grande Argentier, Pointe de la Norma e Aiguille de Scolette.

Arrivati a Col du Barbier, dal piccolo promontorio di un centinaio di metri verso sud, potrete ammirare una vista dall´alto sulla valle della Moriana, attraversata dal fiume Arc. Davanti a voi, l´orizzonte è chiuso dalla catena montuosa della magnifica Aiguille di Scolette (3506 m). Verso sud, vedrete i tre denti caratteristici delle Aiguilles d´Arves. A fondovalle, le strane sfere dell´ONERA, la più grande soffieria europea, testimoniano l´attività industriale della Moriana.

Lo stambecco è tutt´oggi studiato in modo approfondito, in particolare per conoscere meglio la dinamica riproduttiva delle femmine. A tal fine, ogni primavera, alcuni esemplari sono catturati (usando il fucile ipodermico) e contrassegnati con marche auricolari e collare GPS. Questi esemplari sono anche sottoposti a una serie di misurazioni biometriche e ad un prelievo del sangue per valutare lo stato di salute della popolazione. Le catture sono realizzate prevalentemente sull´alpeggio di Barbier, sito molto frequentato dalla specie in primavera e in inverno.

Durante la camminata potrete incontrare pecore al pascolo negli alpeggi. La pratica della pastorizia ha origini molto antiche ed è ancora presente, come dimostrano le rovine in pietra di Estiva. Queste pecore appartengono alle greggi degli allevatori della valle. Salgono progressivamente dal villaggio di Villarodin-Bourget seguendo la crescita dell´erba.

Gli chalet d´alpeggio testimoniano l´intensa attività agricola che esisteva in questi luoghi fino a poco tempo fa. Dimostrano anche l´ingegno dei contadini, che dovevano costruire queste case usando materiali locali (principalmente pietra perché il legno non è presente in altitudine), isolarle con intonaco di calce e dotarle di un tetto in losa. Queste costruzioni si fondano perfettamente nell´ambiente circostante, come gli chalet di Barbier, le cui mura hanno lo stesso colore delle rocce locali.

"Contrariamente agli altri due galliformi di montagna (la pernice bianca e il fagiano di monte), la coturnice è una specie termofila che ricerca il calore e predilige i versanti soleggiati della Moriana. Barataval in provenzale significa ""chiavistello"" o ""claquet du moulin"". La coturnice delle Alpi è chiamata così per il suo canto che ricorda il rumore di un chiavistello. I mesi più propizi per udire il canto della coturnice sono aprile e maggio, quando il maschio marca il suo territorio all´alba."

Durante l´alpeggio gli abitanti avevano difficoltà a scendere al villaggio per le funzioni religiose. Per questo, vennero costruite alcune cappelle nelle zone d´alpeggio. Il tetto in losa e l´architettura dell´edificio mostrano l´impiego dei materiali locali e l´uso parsimonioso del legno. È molto comune vedere costruzioni religiose, come oratori o croci, nei luoghi di montagna perché hanno la funzione di scongiurare gli imprevisti della natura, come la caduta di pietre o le valanghe.

Acquisito dal Parco nazionale della Vanoise nel 1969, ex alloggio degli operai della EDF, il rifugio dell´Orgère è uno dei quattro rifugi-porta del Parco nazionale della Vanoise.