Col du Soufre

Pensate che 20.000 anni fa, le città di Lione, Chambéry e Grenoble erano sommerse da un oceano di ghiaccio. La Corsica e la Gran Bretagna non erano le isole che conosciamo oggi, perché il livello degli oceani era 100 metri più basso. Infatti, i nostri antenati cacciavano stambecchi e bisonti nella zona di Marsiglia. Qui, vedete una calotta di ghiaccio con oltre 1000 metri di spessore. Negli ultimi 2 milioni di anni, l´avanzata e il ritiro dei ghiacciai si sono alternati ogni 100.000 anni seguendo i cambiamenti climatici.

The National Nature Reserve was created in 1990 and is managed by Vanoise National Park. Plan de Tueda National Nature Reserve is located downstream of Vanoise National Park in the municipality of Les Allues. It extends from Lake Tueda all the way to the Gébroulaz glacier, encompassing both riverbanks of the Doron des Allues: in total there are 1,100 protected hectares of outstanding natural scenery to explore (and respect)! You can find out all about the secrets of the reserve’s biodiversity and the Swiss pine and its forest through a free exhibition and a range of activities all year round. Your host at Vanoise National Park can also answer any questions about the park, forthcoming events and walks in the area if you’d like to extend your outing (you can book guided outings with the Park’s warden-instructors). There is also a shop, where you can pick up a little souvenir of the Park to take home with you! And if you still want to find out more, head to the nearby glaciological trail for a fuller understanding of the landscape and the valley’s history. In the summer only, there’s also a botany trail to enjoy and tours of the reserve are organised by the warden. The centre is located in the Nature Reserve, so please follow the regulations. Dogs are not allowed in the Reserve, and may only be taken around the lake on a lead. Open in the summer. Maison de la Réserve de Tueda - MottaretMeribel Mottaret - Lac de Tuéda73550 Les Allues Tel.: +33 (0)4 79 01 04 75 www.vanoise-parcnational.fr/free

La famille Perret exploite depuis 33 ans cet alpage communal en faisant pâturer son troupeau de vaches de races Tarentaise et Abondance, entre réserve naturelle et pistes de ski. Pour Robert Perret , « C’est la qualité de l’alpage qui fait 70% du travail. Plus on monte en altitude, plus l’herbe est courte et grasse, et plus le fromage est long à venir… et donc meilleur il est ! ».  Visite de la ferme sur demande. Téléphone :  06 09 88 17 01

"La neve che cade si compatta per l´accumulo di strati successivi passando da una densità di 100g/l a 500g/l, quando forma il cosiddetto ""nevaio"". In base all´altitudine e all´esposizione solare, il nevaio rimane intatto durante l´estate. L´accumulo successivo dei nevai forma ghiaccio per compressione, avente una densità di 900g/l. Per effetto della pendenza e del suo peso, la lingua glaciale inizia a scivolare. La fenditura che si forma fra il nevaio e il ghiacciaio viene chiamata ""crepaccia terminale""."

Dalla sua creazione nel 1990, la Riserva naturale di Plan de Tuéda preserva principalmente le foreste di pini cembri e tutela i fagiani di monte. Il fagiano di monte è un relitto artico-alpino, la cui storia è intimamente legata a quella dei ghiacciai. Durante l´ultima glaciazione, l´avanzata dei ghiacci ha spinto il galliforme a migrare verso il sud Europa. Tuttavia, al ritiro dei ghiacci, alcune popolazioni sono salite in altitudine mentre altre sono tornate nel nord Europa. Da quel momento, le popolazioni si sono separate.

I ghiacciai potrebbero essere paragonati a delle piallatrici giganti. Quando avanzano, i ghiacci strappano alla montagna enormi blocchi di roccia e li riducono in macerie. A seconda della durezza delle rocce, l´erosione può avvenire più o meno rapidamente. A valle di ogni alveo glaciale esiste una soglia glaciale (o catenaccio glaciale). Le pendici che avete superato fra gli altipiani di Plan de Tuéda e Fruit ne sono un esempio.

Avanzando e ritirandosi, i ghiacciai spingono e trasportano i detriti rocciosi che hanno strappato alla montagna. L´accumulo di questi sedimenti formano le cosiddette morene. Le morene possono essere laterali, se si accumulano a fianco del ghiacciaio e frontali se si formano davanti alla vecchia lingua glaciale. Dietro alle soglie glaciali e alle morene, si possono formare dei laghi glaciali. In genere, questi scompaiono perché prosciugati dai depositi alluvionali o in seguito allo sventramento degli sbarramenti creati dalle morene.

Vi trovate sull´ultima soglia creata dal ghiacciaio di Gébroulaz. Intorno al 1730, la mappa sarda (catasto del Regno di Piemonte-Sardegna) localizza il limite del ghiacciaio in corrispondenza di questa soglia. Fra il 1907 e il 1965, il ghiacciaio di Gébroulaz è monitorato prima dal Ministero delle risorse idriche e delle foreste e poi dal Centro nazionale di ricerca scientifica (CNRS) dal 1991. Infatti questo ghiacciaio è uno dei nove ghiacciai nel mondo (5 alpini, 2 andini e 2 antartici) che sono studiati a lungo termine per fini glaciali-meteorologici.

"Esistono tre tipi di ghiacciai continentali: i ghiacciai ""bianchi"", come quello di Gébroulaz, in cui il ghiaccio è visibile tutto l´anno e si muove in base alla pendenza. I ghiacciai ""neri"", come quello del Col du Grand Infernet, che sono ricoperti di pietre e scorrono in modo permanente. E infine i ghiacciai ""fossili"", dove il ghiaccio è completamente scomparso e che permangono solo sotto forma di tracce concentriche di detriti (piccole onde). I ghiacciai di pietra sono immobili. Ne potete vedere uno sotto il Col du Fruit in questa valle."

La tenuta mimetica bianca non è stata inventata dalle truppe alpine. È invece un´idea della lepre variabile e di un altro relitto artico-alpino, la pernice bianca (Lagopus mutus). Infatti, questa cugina del fagiano di monte cambia il suo piumaggio estivo grigio-bruno per una tenuta invernale tutta bianca. E per completare il camuffamento, si è inventata anche gli stivali di pelo! Proprio così: le sue zampette si ricoprono completamente di piume bianche!

L´avanzata dei ghiacciai durante la Piccola era glaciale (1600-1850) è nota quanto il loro ritiro nel secolo e mezzo successivo (ad esempio, la superficie del Gébroulaz nel 1965 era di 420 ettari e nel 2009 era di 330 ettari). Il passato più recente ha portato a risultati sorprendenti. Infatti, la parte alta del ghiacciaio (oltre 3100 m) si è ispessita di ben 20 metri. Ciò è avvenuto perché il ghiacciaio è dovuto passare in un restringimento roccioso che lo ha compresso lateralmente e gonfiato artificialmente.

Da sempre i ghiacciai alpini affascinano l´immaginario collettivo e la loro scomparsa è considerata un reato di lesa maestà per il paesaggio. Il ghiacciaio di Gébroulaz è uno dei più monitorati in Francia. Pensate che alcune misurazioni e carte topografiche risalgono all´inizio del XX secolo. Le misurazioni annuali sono certamente utili ai fini della ricerca, ma non arrestano la lenta perdita di superficie e spessore dei ghiacci, che ritirandosi lasciano dietro di sé morene laterali (come qui nella parte centrale).

Dalla fine della Piccola era glaciale (intorno al 1850), i ghiacciai della Vanoise hanno perso complessivamente il 50% della loro superficie. Piangiamo i defunti ghiacciai di Coin, Goyard, Nants e della valle della Fournache. Oggi i ghiacciai del Dôme de la Vanoise hanno una superficie di 19,6 km², rispetto ai 40 km² di un secolo e mezzo fa.