Tour della guglia della Vanoise e del colle della Vanoise da Pralognan-la-Vanoise

To round off your scenic outing, the Mont Bochor cable car takes you up to an altitude of 2,010m in just 3 minutes! At the top, you’ll find an orientation table at an altitude of 2,023m, on the promontory of Mont Bochor, with 360° panoramic views over the Vanoise glaciers and peaks! In summer, this is also a start point for a range of hiking and mountain bike trails. The history behind the Bochor cable car is a fascinating one! In the olden days, when our ancestors had to cross the mountain ravines, they used ropes on which makeshift gondolas were pulled along, carrying timber or livestock. This system was the precursor to our modern-day cable car! And this is how, in 1951, construction began on the very first service cable car for transporting tools and materials up to Mont Bochor. Timber posts supported the cables on which the cable car would travel. In 1952, the cable car was finally inaugurated after a challenging construction period, and its landmark maiden flight as it were took place that 31 December. In February 1953, it was finally commissioned: at the time it was the fastest cable car in the world!Facts & figures at a glance:Altitude of the bottom platform: 1416.50mAltitude of the top platform: 2002.50mElevation gain: 586mLength: 1086mCourse: 1048mJourney time: 207 secondsMax. slope gradient: 92%Average slope gradient: 66%10 trips an hour32 passengers per car170,000 journeys in winter Open in the winter and summer. Find out more in the guide Destination de légende : le téléphérique du Mont-Bochor (in French): fr.calameo.com/read/0010480179e1abe5e2695

"Il villaggio di Barioz prende il nome da ""Barium"" che significa ""barriera doganale"". Infatti inizia qui la via del sale e qui tutte le merci erano sottoposte a pedaggio. Il Col de la Vanoise era temuto per le intemperie e, prima di partire, i viaggiatori imploravano la protezione di Notre-Dame-Des-Sept-Douleurs alla Cappella di Barioz. Al suo interno, si può ammirare il quadro di Sant´Antonio eremita, patrono dei mulattieri, protettore del bestiame minuto e degli animali domestici."

"Per accedere all´alpeggio della Glière, dovete attraversare il torrente e una ""barriera invisibile"". Il ponte è infatti dotato di una griglia per il bestiame che impedisce il passaggio delle greggi. Si tratta delle sbarre cilindriche spaziate e disposte orizzontalmente a terra. Gli ungulati (vacche e pecore) non possono camminarci sopra perché i loro zoccoli rimarrebbero incastrati fra le sbarre.L´alpeggio della Glière era usato in passato dalla famiglia Favre, che qui produceva la ""toma"", prima che comparisse la denominazione ""Beaufort"". Oggi, questo alpeggio è gestito da un giovane agricoltore che fa pascolare le sue greggi e produce formaggio di pecora."

Il rifugio delle Barmettes delimita il confine superiore delle piste sciistiche di Pralognan-la-Vanoise, come indica anche la presenza della funivia del Génépi, costruita nell´estate del 2007 (al centro della foto). In inverno, questo rifugio è un ristorante di alta quota, più che una vera e propria struttura di ospitalità. Oggi è in ristrutturazione e i muri della facciata saranno ricoperti in legno. L´erba è cresciuta sui pendii della funivia. Oltre ad essere più belle da vedere, le piste verdeggianti sono più facili da compattare. Più a destra, una piccola baita di legno chiaro servirà da centro di soccorso e accoglienza per gli sciatori.

A valle degli chalet della Glière, imboccherete un´antica strada mulattiera fiancheggiata da muretti e pietre a secco. Qui passavano gli animali da soma con i loro carichi pesanti. I muretti impedivano al bestiame di accedere ai prati. Alcune pietre sono incise e testimoniano il passaggio dell´uomo dal Neolitico ai giorni nostri. Questo cammino, chiamato la via del sale, era anche un luogo strategico del commercio del sale per i conti e i duchi della Savoia e i re del Piemonte-Sardegna. Era usato anche per accedere agli alpeggi, trasportare il formaggio e arrivare in Moriana. Infine, per gli alpini incaricati di difendere le frontiere, la via del sale era un terreno di allenamento privilegiato.

"Lo chalet inferiore dell´Arcelin è un riparo per i pastori (la parola Arcelin deriva infatti da ""archellins"", ""arcelle"", ""arche"" che significa abitazione, riparo dei pastori). Questo tipo di chalet veniva usato fra metà giugno e fine settembre dalle famiglie che lasciavano il villaggio di Pralognan per stabilirsi in montagna. Qui gli agricoltori fabbricavano la toma."

"Circa 10.500 anni fa, la lingua del ghiacciaio di Grands Couloirs/Réchasse, che scorreva in direzione del vallone dell´Arcelin, si è fermata a livello del lago des Assiettes. Qui ha formato un lago di sbarramento morenico in corrispondenza di una soglia calcarea. Durante la Piccola era glaciale, il lago des Assiettes era ostruito da un ""tappo"" glaciale sotterraneo e indipendente. Secondo Bravard e Marnezy (1981), questa sbarramento era in grado di resistere gran parte della stagione estiva e probabilmente tutto l´anno a beneficio dei periodi di piene glaciali (1550-1650, 1700-1780, 1820 -1860).Oggi, il lago sta morendo a causa dell´interramento. Infatti, il lago si è riempito dei depositi alluvionali erosi a monte (ciottoli, ghiaia, argilla, ecc.) e trasportati dai torrenti. Questi sono diventati il terreno di crescita di specie vegetali pioniere, come la linaria alpina e il silene acaulis."

Situato lungo l´antica strada commerciale e turistica che collegava Pralognan a Termignon passando per il colle della Vanoise, il lago des Assiettes, sotto il colle e la guglia della Vanoise, si è completamente prosciugato nel 1995. La pianificazione attuale si prefigge certamente di conservarne le tracce, ma la perdita di un pittoresco riflesso di cielo è la perdita di un biotopo, elemento vitale della diversità ecologica.

"Da via di passaggio commerciale, il colle della Vanoise si è trasformato nella base alpinistica della Grande Casse, vetta massima della Savoia. Dal 1878, si sono installati qui numerosi rifugi, fra cui il celebre Félix Faure, costruito dal Club Alpino Francese nel 1903 e completato nel 1974 con due prefabbricati classificati come ""patrimonio del XX secolo"" (oggi sostituiti). La trasformazione principale riguarda però lo scioglimento del ghiacciaio dei Grands Couloirs, e in particolare della lingua del 1935, che ha modificato l´itinerario storico del 1860, e della lingua del 1820-1830, come indica la presenza di morene laterali."

"Nel colle della Vanoise, sono stati costruiti 5 rifugi di cui il primo fra il 1876 e il 1879. Le sue rovine sono ancora visibili in prossimità del lago des Assiettes. Il secondo rifugio in pietra risale al 1902 e porta il nome del Presidente della Repubblica Félix Faure, passato alla storia anche per la sua scandalosa morte. Gli altri due edifici prefabbricati sono stati costruiti negli anni ´70. Nel 2000, il rifugio prende il nome di ""refuge du Col de la Vanoise"". Infine, il quinto rifugio viene inaugurato nel 2014 per sostituire i due prefabbricati. Appartengono al Club Alpin Français."

"Il primo rifugio risale al 1879 e ha operato fino all´inverno del 1898-1899, quando il tetto è stato sradicato da una tempesta di neve. Il rifugio Félix Faure (in omaggio al Presidente della Repubblica ed emerito alpinista) è stato inaugurato il 6 agosto 1902 e poi ampliato con strutture attigue nel 1974. Più recentemente, nel 2012-2013, il Club Alpin Français lo ha ristrutturato e quindi completato con un nuovo edificio. Dal 2000, ha preso il nome di ""Refuge du Col de la Vanoise""."

"La Grande Casse, vetta massima della Vanoise (alt. 3855 m) segna lo spartiacque fra la Tarentaise e la Moriana. La sua cima è in parte ricoperta dal ghiacciaio di Grands Couloirs, che si allunga sulla faccia ovest verso Pralognan.Durante l´ultima glaciazione (il Würm, fra 125.000 anni fa e 11.500 anni fa), le lingue glaciali alpine si sono fermate a 30 km da Lione. Nelle ere successive, i ghiacciai hanno alternato fasi di avanzata e recessione in funzione del clima. Ad esempio, durante la Piccola era glaciale (fra il 1600 e il 1850 circa), le lingue glaciali sono avanzate considerevolmente. Oggi, assistiamo ad un netto ritiro del fronte dei ghiacciai, come potete osservare dal ghiacciaio sospeso dei Grands Couloirs. Sotto il fronte, si vede chiaramente lo spazio scoperto dal ghiacciaio (""fondo del ghiacciaio"")."

Anche qui, si può osservare un evidente ritiro del fronte glaciale della Grande Casse. In corrispondenza della soglia dell´Ouille, potete osservare imponenti morene laterali che testimoniano l´antica presenza del ghiacciaio. Le morene sono ammassi di rocce di diverse dimensioni che il ghiaccio ha trasportato ai lati del ghiacciaio. Oggi il ghiacciaio è confinato alla parte a monte della valle, dove forma un circo glaciale fra la Pointe de la Petite Glière e l´Aiguille de l´Épéna, ai piedi del colle della Grande Casse.

"Ghiacciaio della Grande Casse e guglie della Glière"

"Il nome di questo lago deriva probabilmente da un errore di trascrizione dei cartografi sardi. In dialetto locale, la parola ""vah"" (ossia ""guado"") deve essere stata compresa dai commessi del Regno di Piemonte-Sardegna come ""vatz"", che invece vuol dire ""vacca"".Il passaggio lastricato è successivo al 1949 ed è probabilmente opera delle truppe alpine francesi. Prima di questo assetto, il sentiero passava lungo la riva destra, come confermano numerose guide di montagna e guide di trekking scritte fra le due guerre."

Oltre ad essere chalet d´alpeggio (cioè abitazioni estive di pastori e casari), gli chalet della Glière hanno ospitato molti escursionisti prima dell´avvento dei rifugi. I muretti ai lati della strada servivano a contenere le greggi degli alpeggi ed evitare che le greggi transumanti entrassero negli alpeggi privati. Dal XVII secolo, l´uso degli chalet da parte dei pastori è provato dalle incisioni su pietra da loro realizzate. Alcune risalgono al Medio Evo e persino alla protostoria.