Fra il Monolithe de Sardières e il telegrafo Chappe

Il sentiero che state risalendo attraversa antiche praterie, oggi colonizzate dalle conifere e in particolare dal pino uncinato. Il nome di questo pino (Pinus uncinata) deriva dalle sue pigne, le cui squame sono dotate di un piccolo uncino. Gli aghi di colore verde scuro sono riuniti in mazzetti di due e misurano da 4 a 8 cm. Il pino uncinato predilige i versanti secchi e dirupati. È molto simile al pino silvestre, ugualmente presente su questo percorso.

"Davanti a voi, scoprirete vasti corridoi privi di alberi e vegetazione. Per la loro pendenza e il loro orientamento, questi avvallamenti (detti ""balmes"") sono particolarmente esposti al rischio di valanghe. Le slavine impediscono alla vegetazione di colonizzare questi spazi. Sotto il cammino ad est, noterete una moltitudine di alberi abbattuti e spezzati: sono i resti della valanga dell´inverno 2012."

"La direttiva europea ""Habitat"" (1992) riguarda la protezione degli ambienti naturali particolari e di alcune specie di flora e fauna. La foresta dei versanti sud dell´Alta Moriana è stata classificata come zona di conservazione speciale (riconoscimento ""Natura 2000"") per le ""formazioni forestali ed erbacee delle Alpi interne""."

"Il telegrafo ""Chappe"" è un sistema di trasmissione a segnali ottici inventato nel 1793. Napoleone I decise di creare una linea fra Lione e Milano. Per questo fece installare dei telegrafi nella valle della Moriana. La linea venne usata solo dal 1807 al 1814, perché l´anno dopo la Savoia venne annessa al Regno di Sardegna."

L´abete bianco (Abies alba) è abbastanza raro nelle foreste del versante sud (adret) dell´Alta Moriana. Ma nella valletta fresca e umida che state attraversando, trova le sue condizioni di sviluppo ottimali. Il resto della foresta intorno al Monolithe è composto prevalentemente da pini e picee. L´abete bianco è riconoscibile per i suoi aghi appiattiti. Se girate il rametto, vedrete due linee bianche. La corteccia è di colore grigio-argenteo liscia. Le pigne dell´abete bianco crescono verso l´alto, al contrario di quelle della picea.

Nel corso del tempo, l´erosione ha fatto emergere questa guglia di roccia carniola. Nella foresta in cui vi trovate, esistono molte formazioni simili, ma questa è la più spettacolare. Il Monolithe de Sardières vi sovrasta dai suoi 93 metri di altezza. Traguardo ambito degli scalatori, il primo a conquistarlo è stato Michel Paquier nel 1957. Le sue facce sono solcate da itinerari di diversa difficoltà. Il Monolithe de Sardières si trova nel cuore del Parco nazionale della Vanoise. L´inaugurazione del Parco si è svolta proprio ai piedi di questo obelisco, il 26 giugno 1965.

Roccia sedimentaria carbonifera, spesso frammentata e con aspetto cariato, la carniola può assumere tonalità gialle, brune o ruggine. La carniola forma massi poco o affatto stratificati, che creano rilievi ruiniformi. Le torri davanti a voi ricordano le rovine di antichi castelli. La carniola nasce dalla trasformazione di dolomie e calcari in calcite, sotto l´azione dell´acqua carica di calcio e per scioglimento del gesso. (CaSO4 → Ca2+ + SO4-2).

"La civetta capogrosso (Aegolius funereus) è una piccola civetta che predilige le foreste di conifere. Si nutre per lo più di piccoli roditori ed è essenzialmente notturna. Il suo canto territoriale è una successione di ""pou-pou"" melanconici. Grazie al ritorno del picchio nero, il canto della civetta capogrosso risuona nuovamente nelle foreste francesi. Infatti, il picchio nero è solito scavare il proprio rifugio nei tronchi degli alberi. Quando lo abbandona, la civetta trova un nido pronto in cui stabilirsi."

Il cervo era praticamente scomparso dalle foreste della Savoia a causa della caccia e dello sfruttamento forestale. Reintrodotto fra il 1958 e il 1973, si è adattato bene all´ambiente di montagna e conta oggi una bella popolazione. In autunno, l´estro dà luogo a spettacolari combattimenti fra maschi, ma è soprattuto il verso rauco e poderoso del cervo a echeggiare nella foresta. La femmina del cervo vive generalmente in un nucleo famigliare composto dal cerbiatto nato nell´anno in corso e dal piccolo nato l´anno precedente.

"State attraversando la pianura della Croix. Zone pianeggianti come questa sono rare in montagna e da sempre sono usate dagli abitanti del luogo per la raccolta del fieno. Queste praterie da sfalcio sono un habitat essenziale per diverse specie di uccelli che si riproducono soltanto in ambienti popolati da grandi fiori ed erbe alte. Ascoltando con attenzione, potreste udire il canto tipico della quaglia comune, la cui onomatopea mnemotecnica potrebbe essere ""paytédet"". Le pratiche agricole tradizionali favoriscono la diffusione di una grande varietà di flora, al contrario dell´agricoltura intensiva. L´eccessivo ammendamento ha arricchito le praterie di sostanze nutritive ma ha causato una riduzione nel numero di specie presenti. Il concorso delle praterie fiorite è un´iniziativa che mira a distinguere le pratiche agricole tradizionali. Le praterie di Plan de la Croix hanno ottenuto questo riconoscimento."