



I sentieri sono in genere agevoli e ben segnalati. Qualche problema per brevi tratti può essere causato dalla vegetazione erbacea, specie in estate, e dai resti delle valanghe nel Vallone di Pioccia, in primavera. L'autunno è la stagione consigliata. Vista la lunghezza, è consigliabile lasciare un'auto all'arrivo.
Una strada sterrata si stacca presso lo slargo a destra della provinciale poco fuori Vernante (822 m). La sterrata sale ripida a tornanti nel bosco e giunge alla galleria di ingresso di una cava di silice dismessa.Lasciata a destra la galleria, si continua a sinistra sulla pista sterrata che s'innalza fino ad un modesto colletto, dove si prosegue a sinistra sul sentiero per i Tetti Colletta.Dopo un tratto in salita poco sotto il crinale, si cambia versante e si incontrano le "Roccette di Napoleone".Si prosegue in falsopiano nella faggeta, poi si traversa in leggera salita nei pressi del crinale. Quando il sentiero si biforca si tralascia la traccia meno evidente che continua diritta lungo il crinale e ci si sposta a sinistra sul lato della Val Grande di Palanfrè.Dopo una leggera salita a mezzacosta all'interno di un castagneto si scavalca un costone e ci si immette su una strada sterrata: seguendola verso destra si sale in breve a Tetti Colletta (1226 m, 1:20 ore da Vernante).Poco prima dei ruderi si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra della strada e volge a sud sud-est lungo un costone prativo. Entrati nel bosco si prosegue in falsopiano fino a raggiungere l'Intaglio della Bercia, dove si ignorano due tracce sulla sinistra, per Tetti Pedrin e la località Due Ponti rispettivamente.Aggirato il costone, il sentiero piega ad ovest e con una ripida salita porta dapprima a Tetti David, quindi a Tetti Bertaina (1324 m, 0:35 ore da Tetti Colletta).Oltre il costone prativo su cui è arroccata la borgata, il sentiero punta a nord-ovest e raggiunge l'impluvio del vallone cui fa capo il Monte Sapè.Attraversato il torrente, si sale sul versante destro orografico del vallone; si entra nel successivo valloncello, e se ne raggiunge l'impluvio, poi si prosegue fino allo spartiacque con il selvaggio Vallone di Pioccia, al cui imbocco si trovano i Tetti Doni (1484 m, 0:30 ore da Tetti Bertaina).Nuovamente su assolati pendii, si lascia a destra il sentiero diretto ai pascoli della Maddalena e si taglia in leggera discesa fino all'impluvio del Vallone di Pioccia.Si guada il torrente e, passati sul versante a nord, si ritrova la faggeta che si attraversa a mezzacosta in piano su sentiero: dopo una passerella in legno, si superano in successione tre scoscesi impluvi, dove e possibile trovare neve anche in primavera e che vanno affrontati con prudenza.Quando si esce dall'angusto vallone, si scende brevemente poi si riprende a salire. Si passa il bivio a sinistra per Due Ponti, quindi si entra nel Vallone di Franco.Con un mezzacosta si supera l'impluvio di questo ennesimo vallone, quindi si perviene ad un panoramico colletto ove sorgono i Tetti Cucet (1501 m, 1:00 ore da Tetti Doni).Si trascura la traccia che scende alle poche costruzioni, puntando ad ovest: oltre l'impluvio di quest'ultimo valloncello ha inizio una discesa piuttosto ripida, prima con stretti tornanti, poi con un traverso che conduce ai margini di ampi pascoli. Qui si lascia a sinistra il vecchio sentiero che porta sulla strada asfaltata e si prende il recente sentiero che continua innanzi, verso sud. Ad una biforcazione si lascia a sinistra una pista inerbita e si segue il sentiero a destra, che risale tra i prati. Ci si immette in breve sul più evidente sentiero per i pascoli di Pianard e lo si segue verso sinistra, fino al posteggio asfaltato a valle di Palanfrè. Salendo verso destra lungo la stradina asfaltata si entra tra le case di Palanfrè (1379 m, 0:40 ore da Tetti Cucet).
Vernante (822 m)
Palanfrè (1379 m)
Era un ottimo itinerario per chi era interessato all'architettura alpina tradizionale e alla cosiddetta "civiltà dei monti". Il sentiero, che attraversa numerose borgate, offriva, e ancora in parte offre, uno spaccato della vita in montagna così come si presentava non più di qualche decina di anni fa. I molti recenti crolli hanno portato via quel che restava dei tetti in paglia, e sono poche le vecchie abitazioni rimaste in piedi.
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Vermenagna fino a Vernante, dove si svolta a destra per Palanfrè, Circa 150 metri dopo un'area pic-nic attrezzata, ci si ferma in corrispondenza di un piccolo slargo sul margine destro della strada.