Lac du Génépy

"Durante i mesi di giugno e luglio, fra il margine della foresta e l´inizio dell´alpeggio, potrete vedere una grande pianta dai fiori porpora. Il giglio martagone è una specie rara che colonizza le radure della ""zona di combattimento"". Predilige le praterie non troppo secche né troppo umide, dette mesofile. Questa pianta, che un tempo veniva raccolta, è ora minacciata. Pur non essendo a rischio di estinzione, richiede il vostro rispetto, così come le altre specie."

Ai due lati del sentiero, verso la Randolière, vedrete molti giovani pini cembri nel mezzo dei pascoli. In passato, l´intero versante veniva pascolato e falciato. La graduale scomparsa delle piccole aziende agricole e il cambiamento delle pratiche agrarie, ha favorito la diffusione di questa specie forestale. In un futuro lontano, se l´agricoltura scomparisse, questi luoghi sarebbero completamente invasi dalla foresta. La perdita dei terreni erbosi porterebbe a un declino della biodiversità.

"Dietro di voi, in basso, potrete osservare i laghi delle dighe d´Aussois. Il lago di Plan d´Amont si distingue per il colore turchese delle sue acque, essendo alimentato esclusivamente dallo scioglimento delle nevi e da ruscelli limpidi. Il lago a valle è alimentato dai ghiacciai della Vanoise, attraverso 19 km di gallerie sotterranee che provengono dal fiume Doron de Termignon. Qui l´acqua è carica di ""farine"" glaciali, fini particelle minerali strappate alla montagna, che danno al lago di Plan d´Aval il suo tipico colore grigio e latteo."

Questo uccello dai colori vivaci non è scappato da una giardiniera! Pur trascorrendo l´inverno in Africa subsahariana, il codirossone frequenta regolarmente i versanti rocciosi, secchi e soleggiati delle nostre montagne per riprodursi. Si nutre di piccole lucertole, semi o frutti, ma in questi luoghi approfitta soprattutto della varietà di insetti. Alla fine dell´estate, il codirossone si trasferisce nelle sue zone di svernamento. Da diversi anni, questo volatile è tornato in Francia, con circa 1500 coppie riproduttrici sul territorio nazionale. Sarebbe fantastico vederlo, aprite bene gli occhi!

Questo cuscino punteggiato di esuberanti fiori rosa non è un muschio. Il silene acaulis è un fungo che ha saputo adattarsi agli ambienti più ostili. La particolare forma a cuscinetto permette di limitare le escursioni termiche giornaliere, che possono essere particolarmente drastiche a queste altitudini. Inoltre, il fitto manto di steli e foglioline cattura l´umidità. Il silene acaulis si nutre di vecchie foglie decomposte, da cui estrae le sostanze nutritive necessarie per crescere e fiorire. La radice a fittone nel cuore del cuscinetto gli permette di aggrapparsi ai terreni più scoscesi.

Fra sabbie e rocce, spunta uno stelo carico di fiorellini bianchi. Qui cresce la persicaria vivipara. Alcune piante germinano e si sviluppano nel frutto quando è ancora attaccato alla pianta madre. Questo fenomeno è chiamato viviparità vegetale. Esaminando questa pianta, osserverete dei piccoli bulbi verdi attaccati al gambo. I frutti della persicaria vivipara iniziano a germinare sulla pianta. I suoi grani sono fra i cibi preferiti della pernice bianca.

"Vedete intorno a voi delle zone piane, umide e prive di vegetazione? Noterete probabilmente delle lastre di roccia che sembrano essere state selezionate e ordinate pazientemente le une contro le altre. Ebbene, questa disposizione geometrica non è opera dell´uomo. In questi luoghi, l´alternanza fra i periodi di gelo e disgelo favoriscono il trasporto e l´allineamento delle pietre, sotto il peso della neve: si parla di ""pavimentazione delle nevi"". Questo fenomeno può anche creare suoli poligonali o pietre disposte a cerchio."

Scendendo dal lago, noterete ampie distese erbose e piane. L´antico ghiacciaio ha scavato delle depressioni nello zoccolo roccioso. Al suo ritiro, queste zone si sono trasformate in laghi. Proprio come è successo per il lago di Génépy, i residui alluvionali hanno riempito le depressioni, creando ambienti umidi propizi alla diffusione delle piante igrofile. Alcune di queste zone si sono poi prosciugate, trasformandosi in piccoli altipiani erbosi nel mezzo del pietrame.

È probabile che abbiate calpestato senza accorgervi delle foglioline ovali, verdi e lucide. Infatti, proprio come Gargantua, state camminando sopra una foresta! Il salice nano (Salix herbacea) è il più piccolo albero del mondo. Analogamente agli altri salici, i suoi fiori si raggruppano in infiorescenze che rivestono le rocce di un sottile strato lanuginoso nei mesi di luglio e agosto. Le piante maschio e femmina sono molto diverse.

Se vi aspettate di vedere una distesa d´acqua chiara arrivando al lago, rimarrete sorpresi. Il lago di Génépy è un lago glaciale. Alla fine della Piccola era glaciale (1550-1850), il ghiacciaio di Labby ha lasciato dietro di sé una morena, che vedete sulla riva destra del lago. Una morena è un accumulo di detriti trasportati dal fronte del ghiacciaio, che diventano visibili al suo ritiro. Il ghiacciaio ha riscavato la roccia davanti alla morena e le sue acque di scioglimento si sono riversate nel bacino, creando il lago di Génépy. Le finissime particelle minerali che vedete lungo le rive del lago si riversano poco a poco nelle acque del lago, dandogli il caratteristico colore latteo.

Le guardie forestali del Parco nazionale della Vanoise sono operative tutto l´anno. Si occupano di raccogliere dati indispensabili per lo studio di flora e fauna, sorvegliare il territorio, accogliere e dare informazioni ai visitatori. Svolgono tutti questi incarichi usando una rete di baite di sorveglianza disseminate nel cuore del parco. Ne avete una di fronte a voi: la baita di Labby

Imboccando la ripida discesa verso Fond d´Aussois, scoprirete un esempio di conca glaciale su grande scala. Provate a immaginare il ghiacciaio che scende dal colle d´Aussois: il restringimento della valle rallenta il movimento dei ghiacci, potenziandone ulteriormente l´azione erosiva. Ciò crea una depressione a monte. Lo scioglimento dei ghiacci ha poi formato un lago, che si è riempito gradualmente di detriti alluvionali fluvio-lacustri. Il riempimento completo del lago ha generato una pianura molto pianeggiante, dove oggi scorre il placido torrente di Saint Benoit.

La conca glaciale è l´affossamento scavato da una valle glaciale. Al ritiro del ghiacciaio, questa depressione è generalmente occupata da un lago di dimensioni variabili, che si riempie lentamente di depositi fluvio-lacustri fino a prosciugarsi. Qui, alcune zone conservano un aspetto paludoso con vegetazione caratteristica (ad esempio, la genzianella stellata). Questi pascoli ricchi e pianeggianti sono sempre stati apprezzati per la pratica dell´allevamento, come dimostrano gli antichi chalet d´alpeggio.

"""Ecco lo spazio. Ecco l´aria pura. Ecco il silenzio. Il regno delle aurore intatte e degli animali ingenui... "". Con queste parole Samivel scriveva i comandamenti del Parco nazionale, alla sua fondazione nel 1963. State per entrare in una zona protetta, ""il grande giardino dei francesi"". Siate rispettosi. Troverete il regolamento sui numerosi quadri informativi lungo il percorso."

"Questa è una foresta di pini cembri o cirmoli. Il pino cembro è un albero dal legno duro, utilizzato in ebanisteria. L´albero è facilmente riconoscibile per i suoi lunghi aghi che crescono intorno al rametto in gruppi di cinque. La gente locale consuma le pigne e i grani di questo sempreverde facendo concorrenza alla nocciolaia. Il pino cembro cresce fino a 2300 metri di altitudine, predilige i terreni acidi e si adatta a diversi orientamenti. Insieme al rododendro, ai mirtilli e ai mirtilli rossi, costituisce la cosiddetta ""zona di combattimento""."

"Dalla metà di giugno alla fine di luglio, questo arbusto veste la montagna dei suoi colori più belli. La parola ""rododendro"" deriva dal greco ""albero rosso"". L´attributo di ferruginoso si riferisce al colore ruggine della pagina inferiore delle sue foglie. Il rododendro predilige i versanti in cui la neve persiste anche in stagione inoltrata. Infatti, il rododendro si affida alla protezione della neve contro il gelo."