I dintorni di Polset

Il tipo di clima e l´uso dei materiali locali hanno generato tecniche specifiche di disposizione delle case, che venivano orientate in senso est-ovest, raccolte fra di loro e ben aggrappate alla pendenza. Gli edifici sfruttano i blocchi rocciosi esistenti e le insenature naturali per ripararsi dal vento e dalle valanghe. Una particolarità di Polset è che qui le case combinano la pietra con il legno. Le travi in legno integrate nella muratura formano una struttura a catena che cinge l´edificio rendendolo più solido.

La Vanoise è anche una terra agricola. Durante la bella stagione, questo pascolo è adibito alle pecore in transumanza dal sud della Francia. In queste terre, la vocazione pastorale è molto antica, come testimoniano gli chalet. È importante mantenere la pastorizia perché permette di preservare spazi aperti che sono l´habitat di numerose specie.

I versanti sopra al villaggio di Polset sono frequentati da camosci e stambecchi durante l´inverno, in quanto esposti al sud e molto dirupati. La forte inclinazione unita all´esposizione prevalentemente a sud facilita lo scioglimento della neve e permette agli ungulati di trovare rapidamente l´erba essenziale alla loro sopravvivenza durante l´inverno.

Il podalirio si riconosce anche in volo per le sue dimensioni, per la livrea giallo pallido con strisce nere e per il volo abbastanza planato. Una bella farfalla che non passa inosservata e che predilige le zone calde, erbacee e cespugliose con dirupi rocciosi. Il vallone di Polset ha tutte le caratteristiche per ospitarla.

Prima tappa per osservare le formazioni rocciose. Quando sono visibili più strati, la roccia è sedimentaria. Trecento milioni di anni fa una catena montuosa occupava la superficie dell´attuale Francia. Una volta erosa, la montagna ha lasciato il posto a un mare caldo e poco profondo. Sul suo fondale si sono depositati poco a poco dei sedimenti, che hanno dato origine alla formazione della roccia fra 240 e 233 milioni di anni fa. In 7 milioni di anni, lo strato roccioso aveva raggiunto uno spessore di circa 150 metri. Qui è possibile vederne circa 5 metri. È un calcare grigio. La formazione delle Alpi, 80 milioni di anni fa, ha fatto risalire e ha trasportato la roccia su cui camminiamo oggi.

Oggi la pastorizia è in calo, pur resistendo meglio dell´agricoltura, ostacolata dai pendii e dal frazionamento delle terre. Le praterie retrocedono di fronte all´avanzata delle foreste di ontani verdi e picee. Scompaiono le installazioni meccaniche in sito, come l´antica zangola, sostituita da versioni mobili o installata nelle sedi operative fisse e razionalizzate situate a bassa altitudine.

Mentre scendete, osservate le lastre rocciose sulla sinistra. Sono ondulate come la sabbia lungo il mare. Infatti, questa roccia proviene proprio dalla sabbia di una spiaggia. Le ondulazioni della sabbia sono rimaste intatte durante la trasformazione della roccia. Questo significa che qui, diversi milioni di anni fa, c´era una spiaggia.

"Quello di fronte a voi non è un incidente stradale ma un incidente di due formazioni geologiche di età diversa. A nord, alla vostra sinistra, vedete la parte di scisto carbonifero della Vanoise con falesie di roccia scura (che datano da 360 a 295 milioni di anni fa). Sempre a sinistra, oltre la vetta della Tête noire, c´è invece la Vanoise ""cristallina"", che non è visibile dalla vostra posizione perché si trova fra le due formazioni."

Questa presa d´acqua raccoglie una parte delle acque del ruscello Saint-Bernard, che provengono dallo scioglimento del ghiacciaio di Chavière. L´acqua raccolta viene convogliata nella ritenuta di Plan d´Aval, a diversi chilometri di distanza, attraverso condotte sotterranee. La realizzazione di queste gallerie ha richiesto un lavoro enorme. Le acque raccolte a Plan d´Aval sono poi indirizzate al sito di produzione di energia idrœlettrica di Avrieux.

"La Vanoise accoglie circa 200 specie di uccelli. Il venturone vive fra l´ambiente montano e subalpino, ai margini della foresta, prediligendo le foreste di conifere. Polset è quindi un luogo ideale per questa specie. Il suo nome è associato al colore verde: venturone deriva dal provenzale ""verduron"". Infatti, il verde è il colore dominante del piumaggio, insieme al giallo. Il venturone compie migrazioni stagionali in altitudine. In primavera lo si può vedere a Polset."

Il vallone di Polset accoglie diverse specie di conifere. Per distinguerle, basta guardare gli aghi: il pino cembro presenta aghi allungati in gruppetti di cinque. Il larice ha aghi di colore verde chiaro, morbidi al tatto e raggruppati in ciuffetti di 30-50. Il pino silvestre si riconosce per gli aghi accoppiati e il tronco aranciato (alcuni dicono colore salmone). L´abete bianco presenta aghi di colore verde scuro, con sottili striature bianche che ricordano le tracce di un paio di sci.