Come si può pensare al mondo esterno quando le pareti di questa piccola cappella adornate di dipinti raccontano come un fumetto la vita di San Grato, protettore dei raccolti? Entra alla scoperta di una storia straordinaria...
Pochi lo ricordano ma, quando Bourg-Saint-Maurice era un comune quasi esclusivamente rurale, Vulmix, situato su un vasto ripiano del versante soleggiato, era il suo villaggio più importante! Non sorprende che la sua cappella sia dedicata a San Grato, protettore dei raccolti.
La piccola navata unica coperta da una volta a botte conduce verso il coro, protetto dietro la solida separazione in legno, caratterizzato da una decorazione tipica del periodo barocco: il retablo. Ai piedi della Madonna col Bambino, il quadro raffigura i santi venerati nel villaggio: San Grato, San Guarino, San Sebastiano... La tela è delimitata da colonne tortili, teste di putti, volute e altre curve, e il suo messaggio è completato dalla presenza di varie statue colorate di questi indispensabili protettori delle greggi, delle mandrie e degli uomini.
I dipinti murali che rivestono le pareti della cappella furono realizzati intorno al 1460 da artisti sostenuti dal duca Amedeo VIII di Savoia e da suo figlio Luigi. Prima dell'epoca barocca, l'immagine era già utilizzata in funzione della catechesi: quelle dipinte in questo luogo con una tecnica simile all'affresco raccontano l'epico pellegrinaggio di San Grato in Terra Santa per recuperare la testa di San Giovanni Battista e riportarla a Roma. Anima pia, il papa offrì al santo vescovo - e alla sua diocesi di Aosta - la mandibola come reliquia! San Grato la portò nella sua cattedrale, dove è custodita devotamente tutt'ora.
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