SYMB 6110
'Une ville abandonnée' propone una visione insolita di un angolo della Piazza Hans Memling a Bruges. Il convento delle Suore Nere è raffigurato in maniera minuziosa, con porte e finestre, alcune delle quali murate. La bizzarra combinazione tra l’immagine quasi fotografica della città e il mare immaginario crea un mondo onirico dai tratti peculiari. Al centro della piazza deserta si erge un enigmatico piedistallo in pietra bianca con una misteriosa e oscura nicchia.
La statua di Hans Memling, realizzata nel 1871 da Hendrik Pickery, è completamente sparita. Non c’è anima viva e il silenzio è inquietante. La desolazione è accentuata ancor più dalla tristezza del cielo grigio che evoca l’isolamento e la morte stessa. Sulla destra, il mare si ritira all’infinito, lasciando una traccia azzurra all’orizzonte. E’ così che sprofonda Bruges, città abbandonata dal mare dopo l’insabbiamento del canale a partire dal Medio Evo. Esisteva un legame vitale tra Bruges e il mare.
In questo senso, si può dare anche un’altra lettura al disegno: una città fantomatica, abbandonata dai suoi abitanti per paura delle inondazioni. Khnopff condivideva l’opinione di Albrecht Rodenbach: così come la statua di Memling è stata inghiottita dai flutti, anche quella città, totalmente votata all’arte, sarà sommersa dal materialismo.
E l’anima dell’artista annegherà nel filisteismo paralizzante della moda e del turismo di massa. L'assenza misteriosa ma esplicita della statua può, tuttavia, essere interpretata anche come simbolo di isolamento e desolazione, evocando allo stesso tempo l’onnipresente morte, inevitabile epilogo di ogni esistenza, destinata per natura a svanire nel vuoto insondabile (d'après Dominique Marechal, in catalogue 'Fernand Khnopff (1858-1921)', Bruxelles, MRBAB, 2004, p. 39-40, 230-231)
Translation by : Maria Carla Chirulli (2010)