
Fra il 1982 e il 1984, la caduta di un intero settore della montagna di Friolin ha spostato 10 milioni di metri cubi di roccia, di cui due terzi nel giro di pochi mesi. In seguito a tale calamità, il Comune ha dovuto avviare un piano di monitoraggio con il sostegno di un team di geologi. Dagli studi condotti è emerso che la frana era stata causata dalla presenza di rocce sotterranee solubili: il solfato di calcio anidro, o anidrite, che produce gesso per reidratazione quando affiora in superficie.