
La natura calcarea delle rocce ha di certo favorito la formazione delle numerose cavità toccate da questo itinerario. Numerosi reperti, portati alla luce durante le campagne di scavo e ora conservati al Museo Civico di Cuneo, portano ad affermare che le grotte, che si aprono con ottima esposizione al sole ai piedi di strapiombanti pareti rocciose, sono state frequentate già in epoca neolitica, approssimativamente tra il 4800 e il 3500 a.C. e fanno riferimento alla cultura dei vasi a bocca quadrata. In epoche più recenti sono state utilizzate come riparo e ricovero dai pastori.