

Dominando la pista dei Tourrès, aperta nel 1910, le falesie calcaree, protette da un decreto prefettizio di biotopo, salvaguardano la riproduzione di numerosi rapaci: aquila reale, falco pellegrino, gufo reale… L’insieme appare selvaggio e naturale, ma i resti di antichi orticelli o prati, di fattorie o fienili in rovina e addirittura di un intero villaggio abbandonato, Barels (parte del comune di Guillaumes), lasciano immaginare la vita di una volta.
Ogni parcella di terra veniva coltivata grazie all’aiuto del mulo o della giumenta, un tempo indispensabili alleati dell’uomo.
Nel 1828 Châteauneuf ospitava 298 abitanti, la cui attività agricola permetteva di vivere in totale autarchia.