Gli ingranaggi e la ruota idraulica del mulino del Signor Jusbert tacciono dal 1942. Prima di allora, i contadini dei villaggi e delle frazioni vicine scendevano al mulino con il proprio mulo. La farina setacciata nel buratto veniva utilizzata per produrre il pane e il mangime del bestiame. Nel periodo più popolato, il mugnaio lavorava per mille persone.
Dal 1993 il Parco Nazionale, con l’aiuto del comune e dell’associazione “Gardaren Casteù-Nou”, ha ristrutturato il mulino, vegliando alla salvaguardia di una colonia di pipistrelli grazie all’allestimento di uno spazio sotto il tetto per permetter loro di riprodursi in tutta tranquillità.