
Dedicata a Nostra Signora della Misericordia, la cappella fu restaurata nel 1630, utilizzata e mantenuta dalla “venerabile confraternita” che vi si “riuniva ogni domenica e nei giorni di festa per cantare l’ufficio di Maria”.
La confraternita, formata da laici associati in un’ottica di aiuto reciproco, svolgeva anche un ruolo piuttosto insolito: al suo interno venivano eletti i montisti, ovvero i collettori del cosiddetto “mont granatique”, il credito che veniva concesso ai contadini per l’acquisto delle sementi. Le riserve di semi venivano comprate durante l’autunno grazie ai lasciti dei privati, poi conservate nel granaio situato sopra la cappella prima di essere redistribuite sotto forma di prestiti praticamente senza interessi.
Lasciata per molto tempo in stato di abbandono dopo l’estinzione della confraternita, la cappella, oggi monumento storico, presenta un tetto in assicelle di larice e una facciata in trompe-l’oeil restaurata da Guy Ceppa nel 1984, sulla quale possiamo ammirare una meridiana che riporta l’iscrizione “soli Deo honor et gloria” (a Dio solo onore e gloria).