La prima a scoprire la radioattività cuneese (la Bisalta, ma anche quella delle fonti di Lurisia) era stata Marie Curie, giunta qui nel 1918, nell'immediata conclusione della Grande Guerra. Nel 1949, poco dopo la fine del Secondo conflitto mondiale la Montecatini, acquistò la concessione per estrarvi materiali radioattivi. Un cantiere venne aperto in Val Fredda, e dal 1950 in poi iniziò l'estrazione. Nel 1952-53 arrivò un nutrito gruppo di una ventina di operai che si aggiunse ai reclutati locali, e per dieci anni la miniera funzionò a pieno regime. Fino a che nel 1960, esaurito il filone estrattivo, la Montecatini annunciò nel 1961 la chiusura, definitiva nel 1962. Oggi l’ingresso della miniera è evidenziato dai cartelli firmati dal meccanico della miniera Andrea Castellino, unico superstite di tutti i lavoratori assunti – circa una quarantina – e in seguito morti per patologie legate all’esposizione al materiale radioattivo.