

Il lago subisce gli effetti dell’alta quota. La forte evaporazione estiva lo riduce, conferendogli in autunno una caratteristica forma di calice. Il gelo, che lo mette in “ibernazione” per quasi 8 mesi su 12, sembra precludervi ogni forma di vita.
Eppure, servendosi dell’energia solare, un fitoplancton riesce a sviluppare la sua esistenza anche nei laghi di montagna. Qui però la vita si ferma allo stadio planctonico. La rara materia organica è riutilizzata da una vita poco attiva. Garantendo così il suo ciclo depurativo, l’acqua di questo lago oligotrofico, per quanto stagnante, resta limpida.