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Trompe-l'œil a Chambéry

Trompe-l'œil a Chambéry

Descrizione

il trompe l'oeil si é particolarmente sviluppato a Chambéry nel XIX secolo. Perché la Savoia ha sempre amato la pittura, ma anche perché questa tecnica permette di completare le decorazioni, a un costo più limitato, creando delle prospettive, dei movimenti...

Eccoci subito qua immersi nel tranello, che significa illusione, verosomilgianza, artificio; in un luogo dove, apparentemente, lo scopo cercato dall’artista non é di far dire a colui che guarda la sua opera “Com’è bello”, ma piuttosto “Come? Non é vero?” (L’œil ébloui, Georges Pérec, Cuchi White, 1988)
Durante la vostra passeggiata in centro, non dimenticatevi di alzare lo sguardo..All’angolo di una strada, in mezzo a una piazza, degli elementi decorativi si spacciano per la realtà: pietre, finestre, pilastri..
Descrivere tutto vi priverebbe del fascino della sorpresa. Ma qualcuno indimenticabile..
tappa 1: la facciata della Maison des associations del Groupe Miami
tappa 2: il muro laterale del Teatro Charles Dullin del Groupe Miami
tappa 3: le pitture della Cattedrale di Fabrizio Sevesi (1810) e soprattutto Casimir Vicario (1834)
tappa 4: la corte dell’Horloge del Groupe Miami
tappa 5: le facciate della Maison Dénarié
tappa 6: le pitture della Santa Cappella di Casimir Vicario (accessibile nel quadro di una visita guidata)
Più discrete, delle false finestre si dissimulano tra quelle vere, anche nelle piazze più freauentate. Riuscirete a trovare quelle di Pazza Métropole?

Informazioni tecniche

A piedi
Difficoltà
Molto facile
Durata
1h15mn
Dist.
2 km
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Profilo altimetrico

Punto di partenza

Quai Sénateur Antoine Borrel , 73000   Chambéry
Lat : 45.567231Lng : 5.926121

Punti di interesse

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Centro storico di Chambéry

La città vecchia di Chambery si caraterrizza da un dedalo di corsi, cortili di palazzi privati. L'architettura, d'ispirazione piemontese, è spesso accompagnata da decorazioni (trompe l'oeil, sculture...). Visite guidate tutto l'anno.Accanto al castello, il centro storico di Chambéry offre un tessuto urbano importante e originale, molto marcato dalla presenza dell'acqua. Questo insieme, particolarmente omogeneo, è protetto come settore salvaguardato. Via di Boigne : Quest'asso rettilineo, delimitato da portici alla torinese, fu creato grazie alle generosità del Generale de Boigne. Vera breccia della città del medioevo, questa via lega la fontana degli elefanti al castello dei duchi di Savoia. La piazza Saint Léger : Cuore primitivo della città, la piazza Saint Léger è nuovamente un luogo sociale di vita e di incontri, grazie all'opera di valorizzazione della fine del 1970. Dietro le sue facciate colorate, scopriamo un vero labirinto di strade per raggiungere i cortili degli antichi palazzi privati, che donano a Chambéry la sua fisionomia così particolare. La via Basse du Château : Questa via ereditata dell'epoca medioevale conserva una delle ultime passerelle aerea della città. La via Croix d'Or : Durante secoli, i viaggiatori provenienti dalla penisola italiana passavano da questa via per entrare in città. Quartiere artigianale e aristocratico fino al XIX secolo, numerose testimonianze sono ancora visibili. Danotare: le griglie in ferro battuto dell'hôtel di Castagnéry (N° 18) e la facciata dell'hôtel des Marches e de Bellegarde (n°19).

Ville ancienne 73000 Chambéry
- Grand Chambéry Alpes Tourisme -
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Palazzi privati

Scoprite i numerosi palazzi privati nel centro storico di Chambéry..Alla fine del XV secolo, le famiglie nobili intraprendono la demolizione delle vecchie bicocche in legno e fango e realizzano delle belle case in pietra buona che prenderanno poi il nome di "hôtel', qui dove il capo famiglia riceve i suoi ospiti. Le dimore del XV e XVI secolo costituiscono una grande parte della città antica, anche se le loro facciate sono state ridisegnate a partire dal XVIII secolo. Forte impronta dell'eredità medievale, i primi hotel si organizzano intorno a una corte chiusa nella quale si trova una piccola torre contenente una scala a vista. Il Rinascimento intaliano lascia qui le sue tracce: gallerie o loggie uniscono le diverse parti dell'edificio, dei portici circondano la corte... La relativa modestia di queste famiglie spiegano senza dubbio la discrezione del decoro esterno di questi hotel, ma, purtoppo, il ricorso a materiali leggeri, dunque di cattiva qualità, ha senza dubbio accelerato la disparizione degli elementi scolpiti. Il calcare di Lémenc entra nella composizione delle facciate , molto spesso, si limita al pianoterra per le sue proprietà portanti e impermeabili. La molassa, molto presente in tutte le costruzioni del XVI secolo, é un materiale di formazione sedimentaria, composta da calcare e argilla e che resiste molto male alle intemperie. Con l'avvento del Barocco, molte famiglie nobili come i Costa de Beauregard o i de Castagnery de Châteauneuf intraprendono, nel tessuto medievale della città, la costruzione di palazzi privati. La referenza a Torino e, in modo generico, all'arte italiana, è molto affermata. La situazione intra-muros e la superficie degli edifici sono le caratteristiche affini ai palazzi italiani. Dal Rinascimento, le grandi famiglie hanno costruito dei palazzi nel cuore delle città. Il "palazzo" italiano si caratterizza per un'imponente facciata, austera e a volte senza finestre ai piani inferiori, sull'empio dei palazzi fiorentini spesso paragonati a delle fortezze. I negozi nelle città italiane sono quasi assenti. A Chambéry la presenza di boutiques é indispensabile dalla costruzione per ragioni di redditività e di manutenzione. Una porta monumentale si apre su un passaggio che porta alla corte interna. Questo passaggio attaraversa l'edificio da parte a parte; ciò permette al palazzo di beneficiare doi un doppio accesso. I palazi Costa-de-Beauregard o de Morand presentano questa particolarità, come il Palazzo Carignan a Torino, su copia dei modelli fiorentini. Il palazzo può beneficiare, se il posto lo permette, di un giardino interno. Se la vista intorno é interessante, il piano del palazzo può essere modificato: la corte interna si apre allora su una bella vista e il piano dell'edificio presenta una forma di U, sui modelli dei palazzi veronesi e lucchesi. A Chambéry questo piano é adottato dal Palazzo Castagnery-de-Châteauneuf: dietro la smagliante recinzione in ferro forgiato, notiamo l'antico giardino dei francescani e l'abside delle loro cappelle. Durante il XVIII secolo la corte interna dei nuovi hotels sparisce; i palazzi Chollet-du-Bourget, de Roche o de Montfalcon offrono un solo corpo. Le decorazioni si intensificano sulle facciate o nelle scale, con una predilezione per gli elementi di stile francese. La tradizione senatoriale di Chambéry, ereditata dal XVI secolo, ha incitato le famiglie nobili a vivere l'inverno in città e l'estate in campagna. I castelli e le case sono modernizzate, trasformate secondo i nuovi gusti.

Ville ancienne 73000 Chambéry
- Grand Chambéry Alpes Tourisme -
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Cattedrale di San Francesco di Sales

Fu edificata nel XV secolo dai Franceschi e diventa cattedrale nel 1779, durante la creazione del vescovato di Chambéry. Dietro una sobria facciata, contiene il più grande insieme di pitture trompe-l'oeil in Europa (6000m²).I lavori sono cominciati nel 1418 e la chiesa viene finita nel 1587. Diventa cattedrale nel 1779 e metropolia nel 1817, quando Chambéry viene elevat al grado di arcidiocesi. La facciata non offre la grandezza abituale delle cattedrali. Questo si spiega dalla modestia francescana ma anche dal sottosuolo paludoso che ha reso obbligatoria l'installazione di più di 30 000 pali di larice. Queste fondazioni non hanno permesso la costruzione di una struttura lanciata. L'interno, invece, sorprende per la sua grandezza e per lo stile gotico fiammeggiante molto semplice. La caratteristica principale della cattedrale Saint François de Sales sono però le pitture trompe-l'oeil che coprono i muri e le volte. Questen ultime sono state realizzate da Casimir Vicario nel 1834 che ha privilegiato lo stile gotico troubadour, molto popolare al tempo in Savoia. Il romantico organo risalente al 1847, classificato monumento storico, è un opera dell'artigiano Augustin Zeiger. Con i suoi 50 registri, tre tastiere e pedali, è uno dei più importanti della regione Rhône-Alpes. Dal 2010, una replica identica della Sacra Sindone è esposata nella cattedrale Saint François, offerta alla città dall'arcivescovo di Torino, in occasione del 150simo anniversario della riunificazione della Savoia alla Francia.

Place de la Métropole 73000 Chambéry
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Santa Cappella del castello dei duchi di Savoia

Costruita nel XV° secolo sotto il regno di Amedeo VIII, primo Duca di Savoia, é un bell'edificio in stile gotico fiammeggiante.Sulla piazza del Castello, il coro dell’edificio é particolarmente slanciato. Il campanile, o Torre Iolanda, ospita il Grand Carillon di Chambéry composto da 70 campane. All’interno della cappella, si ammirano le vetrate del XVI° secolo e le pitture trompe-l’œil di stile gotico trobadour. Questa cappella é famosa per aver ospitato, dal 1502 al 1578, la Sacra Sindone di Torino. La Santa Cappella é stata costruita dal 1408 al 1430 dal maestro Nicolet Robert, sotto le spinte di Amedeo VIII. Nella piazza del Castello, il coro si integra al sistema difensivo. La forma lunga e stretta delle cinque finestre dona uno slancio all’insieme. I contrafforti, sostenendo gli archi portanti, formano un cammino di ronda. La cappella é affiancata da un campanile costruito nel 1470 da Blaise Neyrand de Saint-Pourçain en Bourbonnais, grazie a Yolande de France. Nella Corte d’onore del castello, la facciata barocca, disegnata da Amedeo di Castellamonte, celebre architetto torinese, si spiega con l’avvio del programma di restauro dell’’edficio lanciato dalla duchessa di Savoia, Cristina di Francia, tra il 1655 e il 1663. Anche le volte dell’edificio saranno rifatte in questa occasione. Gli interni colpiscono per la loro altezza (22m). Le decorazioni scolpite da Jean Prindale e dal suo atelier sono sparite nell’incendio del 1532. Dopo l’incendio, le vetrate realizzate qualche anno prima, tra il 1521 e il 1527, dai maestri lionesi Jean Baudichon e Jean de L’Arpe, sono riparate e le altre parti sono ristrutturate da un pittore di Chambéry, Gespard Masery, tra il 1541 e il 1548. L’inisieme riproduce nove scene della Passione di Cristo. Nella vetrata centrale, il pezzo rappresentante le Donne al patibolo è una composizione che richiama la presenza della Sacra Sindone nella cappella nel XVI° secolo. Le volte sono ornate con meravigliose pitture trompe-l’œil. Nel 1836, il re Carlo Alberto aveva lanciato un programma di restauro e fatto pitturare la cappella con trompe-l’œil, secondo la moda dei tempi. Il piemontese Casimir Vicario, che aveva lavorato due anni prima alla cattedrale di Chambéry, ne é l’autore. Il restauro del 1959 ha fatto sparire gran parte di queste decorazioni. Nel 2012, un nuovo cantiere ha ridato lucentezza alle pitture già esistenti. La Sacra Sindone Nel 1453, il Duca Ludovico e la sua sposa Anna di Lusignano fanno l’acquisto di una reliquia importante agli occhi della Cristianità. Su un telo bianco, di 4.30 m di lunghezza e 1.10m di larghezza, l’immagine di un uomo che ha subito il supplizio della crocefissione appare sotto forma di un’ombra di color seppia. Per alcuni si tratta del lenzuolo che servÍ a fasciare il corpo di Cristo nel momento della sepoltura. Il suo arrivo in Europa resta un mistero poiché la sua storia é conosciuta a partire dal XIII secolo. A quest’epoca la Sindone é custodita dalla famiglia di Charny, a Lirey, vicino a Troia ed é gia oggetto di ostensioni pubbliche. Nel 1453, Marguerite de Charny, senza eredi, decide di venderla ai Duchi di Savoia, famiglia cattolica, potente e ricca. La cappella ducale prende officialmente il nome di Santa Cappella della Sacra Sindone l’11 giugno 1502, al momento dell’installazione ufficiale della reliquia. Le grandi ostensioni pubbliche attirano folle considerevoli. Fortunatamente, la Sindone sfugge al terribile incendio della cappella del 1532, anche se alcune tracce di bruciatura sono nettamente visibili. Dopo l’installazione della Corte a Torino, il Duca Emanuele Filiberto sposta la Sindone. Proprietà personale della Casa Savoia, la reliquia non abbandonerà più Torino, nonostante le suppliche del popolo di Chambéry e dei canonici della Santa Cappella. A Torino, una cappella barocca é costruita da Guarino Guarini, contro il Palazzo Relae, per ospitare la Sindone. Qui vi é conservata ancora adesso, ma, dal 1983, data della morte dell’ultimo re d’Italia Umberto II, é divenuta per testamento proprietà privata della Chiesa. Nel 1988, una datazione al carbonio 14 é effettuata. La data della stoffa si situa tra il 1260 e il 1390, rendendo impossibile il fatto che il drappo possa essere stato usato come lenzuolo per il corpo di Cristo. Tuttavia, questa datazione non é condivisa all’unanimità, lasciando alla reliquia una parte di mistero. Due copie, offerte dall’arcivescovo di Torino, sono visibili nella Santa Cappella e nella cattedrale.

Château des Ducs de Savoie Place du Château 73000 Chambéry
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Teatro Charles Dullin

Ricostruito a partire dal 1866 sul modello dei teatri italiani, il teatro è intitolato a Charles Dullin, celebre uomo di teatro di origine savoiarda.Del teatro costruito nel 1824, grazie al generale di Boigne, soppravive soppratutto il meraviglioso sipario dipinto da Luigi Vacca che rappresenta "la discesa di Orfeo all'Inferno". In seguito alla distruzione in un incendio nel 1864, il teatro fu ricostruito allo stesso posto su un progetto di Charles-Bernard Pellegrini e Joseph-Samuel Revel. Il piano generale è lo stesso di quello dell'edificio precedente. Il prostilo è un vestigio del teatro del 1820. La facciata, divisa in una prima parte centrale con un frontone e due parti laterali, è tuttavia molto meno importante e si adatta meglio alla piccola piazza davanti al teatro. La grande sala sorprende con il suo calore e la sua raffinatezza. La concezione è tipicamente italiana con una forma a ferro di cavallo composto da quatro gallerie sovrapposte. Gli arredi della scena e della sala sono di Chenillion, scenografo dell'opera di Marseille, le decorazioni delle gallerie di Diéterle, decoratore dell'opera di Parigi. Sculture e pitture sono opere di Delécole, Bin e Blanc. Il rinnovo del 1993 ha permesso di ritrovare la varietà dei colori di origine, con le gallerie e i muri in ocra. Il teatro di Chambery fu soppranominato "la piccola Scala" perché la concezione interna dell'edificio si inspira alla prestigiosa Opera milanese.

Place du Théâtre 73000 Chambéry
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Grand Chambéry Alpes Tourisme - 14/10/2025
www.chamberymontagnes.com
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Email : accueil.chambery@chamberymontagnes.com

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