Escursione di 1 giornata, abbastanza impegnativa, ma che sa ricompensare con i paesaggi meravigliosi.
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Partendo dal parcheggio della funivia del Manchet, prendete la strada asfaltata che diventerà strada sterrata. Contornate il villaggio di Manchet seguendo questo cammino. Superate il ponte sul ruscello Fours. Imboccate il sentiero che si trova a sinistra dei cartelli informativi del Parco. Dopo 150 m arriverete alla strada carrabile. Seguite questa strada a sinistra e, dopo 300 m, svoltate nel sentiero a destra. Proseguite in direzione ""Col des Fours"". Circa 400 m dopo il rifugio di Fond des Fours, alla biforcazione del sentiero, seguite la direzione ""Col des fours 1h10"". Per tornare indietro, rifate il cammino dell´andata.
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13 km
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max. 2979 m
min. 1940 m
1051 m
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Pubblico : Escursionisti esperti Tema : Passeggiata nella natura |
Questo gruppetto di case abbandonate è l´unico villaggio d´alpeggio della valle dell´Isère. Noterete che le case sono costruite in pietra locale. Il legno, materiale raro a questa altitudine, è riservato alle travi e agli oggetti di falegnameria. Questo paesino era abitato soltanto in estate. Oggi fa parte dell´alpeggio della famiglia Tutel, ma non è usato dall´azienda agricola di famiglia. Il comune della valle dell´Isère ha avviato un programma di rinnovamento di queste abitazioni, per riportarle al loro splendore.
"Sulle rive di questo ruscello, udirete uno ""zit"" breve e stridente. Un uccellino grande quanto un merlo, con le piume marroni e bianche, fila sopra l´acqua veloce come una freccia. Il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) è un indicatore della buona qualità dell´acqua. Ama i torrenti di montagna dall´acqua pura, dove pesca numerosi invertebrati sul fondale. Perfettamente a suo agio nell´acqua, il merlo acquaiolo può toccare il fondo del fiume anche contro corrente. Sa persino nuotare in superficie."
"Fate una sosta in queste piccole falesie: con un pizzico di fortuna e molta pazienza, potreste vedere un uccellino grigio che ha le dimensioni di una sitta europaea. Spiegando le ali, rivela un piumaggio rosso. Non c´è dubbio: è il picchio muraiolo (Tichodroma muraria), detto anche ""l´uccello farfalla"". Il suo becco lungo e incurvato gli permette di raggiungere le fessure più strette alla ricerca di insetti."
Le marmotte (Marmota marmota) sono mammiferi socievoli che vivono in piccoli nuclei famigliari: un maschio, una femmina e i piccoli di seconda e terza generazione. Nel corso della giornata, le marmotte si dedicano a tre attività principali: nutrirsi, riposare e giocare (i piccoli). Queste attività sono interrotte puntualmente dalle allerte lanciate da altre marmotte, che avvisano dell´arrivo di un´aquila o di una volpe, i suoi nemici principali.
Questa grande e maestosa pianta dai fiori gialli è la genziana gialla (Gentiana lutea), molto nota per i diversi usi delle sue radici. Una radice di genziana gialla può raggiungere fino a un metro di lunghezza. È ricca di zuccheri e fermenta facilmente. Osservate questa bella pianta che fiorisce solo una volta ogni 10 anni!
"La ""ramaz"" è un antico recinto per pecore, formato da un muretto di pietre a secco. Al suo interno venivano lasciati gli ovini durante la notte. Avrete forse notato che qui c´è un solo tipo di vegetazione: il rabarbaro alpino (""écot"" per i savoiardi) o rabarbaro dei frati. Le sue grandi foglie spesse e coriacee venivano usate per conservare il burro al fresco."
"Queste praterie sono disseminate di piccoli soli. L´arnica montana assomiglia a una margherita gialla, un po´ ""spettinata"". Le sue proprietà medicinali sono note fin dall´Antichità. Non va confusa con il senecione mezzano. L´arnica ha foglie basali riunite in una rosetta attaccata al terreno."
Se volete vedere un´aquila reale (Aquila chrysaetos), dovete ascoltare le marmotte. Questi roditori sono infatti la preda preferita del rapace durante l´estate. Quando l´aquila compare nel cielo, la marmotta lancia un solo grido, forte e stridente. Mentre le marmotte scappano nelle tane, a voi scrutare il cielo... Le aquile più giovani si riconoscono per le ampie zone bianche sotto le ali e sulla coda. Queste macchie bianche si riducono con l´età fino a scomparire del tutto intorno ai 5 anni.
Il sordone (Prunella collaris) è un uccello poco timoroso e il passero di montagna più facile da vedere. Trascorre la maggior parte del tempo a terra, alla ricerca di insetti da mangiare oppure appollaiato sulle pietre. Da lontano, sembra piuttosto scuro, ad eccezione dei fianchi di colore rosso. Ma da vicino, si scoprirà che il suo piumaggio è variopinto: dorso grigio-bruno con ampie striature nere, gola bianca punteggiata di nero, lingue rosse su fondo bianco sui fianchi e due file di punti bianchi sulle ali.
Ai bordi del ruscello si stende uno stupendo tappeto di fiori gialli: sono sassifraghe gialle (Saxifraga aizoides). Osservate da vicino queste belle stelle gialle. Questa pianta ha la particolarità di accogliere un ospite di eccezione: il parnassius apollo (Parnassius phœbus), una farfalla protetta, bianca con due ocelli rossi. Il parnassius apollo depone le sue uova solo su queste sassifraghe. Le foglie carnose della pianta servono da pasto per i bruchi di farfalla.
Nei piccoli ruscelli e infiltrazioni, si intravedono delle ghirlande di fiorellini rosa e bianchi: il ranuncolo glaciale (Ranunculus glacialis). Questa pianta è piuttosto piccola, ma ha grandi fiori bianchi, che assumono toni rosati e persino violetti. Come indica il nome, questo fiore predilige le zone inumidite dall´acqua di scioglimento dei ghiacciai o dei nevai. Detiene anche un record: è la pianta da fiori che vive a maggiore altitudine in Europa: 4275 m.
Da Col des Fours (alt. 2976 m), potrete godere di una vista spettacolare sui ghiacciai e le vette di frontiera con l´Italia, da ovest a est: l´Albaron (alt. 3637 m) e il ghiacciaio di Vallonnet, la Petite Ciamarella (alt. 3465 m), la Grande Ciamarella (alt. 3676 m) e il suo ghiacciaio delle Évettes, la Pointe de Bonneval (alt. 3320 m) seguito dal ghiacciaio di Grand Méan, le Roc e dal ghiacciaio di Mulinet (alt. 3442 m) e dal ghiacciaio di Sources de l´Arc... e infine il grazioso lago del Grand Fond sotto di voi, originato dall´eponimo ghiacciaio oggi scomparso.
Parcheggio, funivia del Manchet, Val d'Isère
Parcheggio, funivia del Manchet, Val d'Isère
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""Questo trekking è ideale per chi cerca lo sforzo fisico per essere ricompensato e per chi ama la contemplazione della montagna. L´incontro con i camosci rimane eccezionale e aggiunge ancora più magia. Da consumare con moderazione! Mylène Herrmann, guardia forestale del Parco nazionale della Vanoise
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Partendo dalla rotonda dell´Ufficio del turismo della valle dell´Isère, seguite la RD 902, in direzione della ""Vallée du Manchet"". Superate la rotonda e attraversate il villaggio di Châtelard passando davanti al ristorante ""Les Clochetons"". Continuate fino al parcheggio della funivia del Manchet.
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Parcheggio, teleferica del Manchet
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Collegamento ferroviario fino a Bourg-Saint-Maurice. Informazioni: www.voyages-sncf.compoi trasporto in autobus fino al capoluogo Val d´Isère. Informazioni:www.transavoie.comnella valle dell´Isère, servizio navetta gratuito che collega il vallone del Manchet al parcheggio Parc des Sports.
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Il rifugio di Fond des Fours offre ristorazione e pernottamento. Possibilità di ristorazione anche presso la fattoria dell´Arselle.