La piazza di Vigoleno, testimone delle vicende millenarie del borgo e della vita dei suoi abitanti si abbellisce dell'elegante fontana centrale nel 1500, per volere dei feudatari Conti Scotti.
Sul lato est, si nota la volta a botte della cisterna, un ampio vano sotterraneo, utilizzato, nei secoli passati, per il recupero dell'acqua piovana.
Sulla piazza si affaccia il mastio, a cui si può accedere da un'angusta porta. Salendo fino all'ultimo piano, costituito dalla copertura merlata, si può godere di una straordinaria vista sulle colline circostanti e sull'abitato. Il camminamento di ronda dal Mastio porta ancora oggi alla Torre Sud e al castello vero e proprio.
Ora, dalla piazza della fontana, non resta che osservare il palazzo degli Scotti. Il monumentale ingresso introduce al cortile interno lasciando già immaginare gli splendidi saloni con soffitti a cassettoni, camini ingentiliti da insegne nobiliari e preziosi arredi.
Al primo piano si trova un delizioso teatrino affrescato dal famoso pittore russo Alexandre Jacovleff, quando, negli anni '20 e '30 del 1900, il castello era abitato dalla principessa Maria Ruspoli.
Nel 1933 la principessa ospitò il pittore surrealista Max Ernst che dipinse nell'antico maniero, una delle sue opere più importanti "La foresta imbalsamata".
A Vigoleno vien da chiedersi "dove finisce il borgo e dove comincia il castello"? Il borgo è il castello e il castello è il borgo, specchio l'uno dell'altro; gli edifici si compenetrano creando un gioco di volumi, che, pur nella ristrettezza dello spazio, appare talmente vasto da nasconderne i confini alla vista.